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domenica 21 febbraio 2010

Fagiano impazzito terrorizza un villaggio del North Yorkshire

Insegue cani e gatti, si lancia contro le mamme che portano a spasso i bambini e, se li capitano a tiro, terrorizza persino gli anziani. Non si tratta di un animale selvatico pericoloso, ma di certo, con il suo insolito modo di fare, sta creando non pochi problemi agli abitanti di un piccolo villaggio del North Yorkshire. Il protagonista della storia che stiamo per raccontarvi, sebbene possa sembrarvi impossibile, è un comunissimo fagiano che, forse per vendicare i propri simili fatti al forno in tutto mondo, o per semplice follia, si diverte a trascorrere in questo modo le sue giornate.
Il pennuto, per oltre un mese, ha molestato tutti e tutto: automobili comprese. Stando al racconto di alcuni testimoni oculari, la “bestiaccia” ama nascondersi poco distante dalle fermate dello scuolabus: quando i bimbi si mettono in fila per salire sul pulmino salta fuori dalle siepi e, urlando, si lancia all’inseguimento dei piccoli studenti.
Il folle volatile non si limita certo all’inseguimento. Le persone più coraggiose, quelle che pensavano di rispondere all’attacco con un contrattacco a sorpresa, hanno scoperto a proprie spese che il fagiano in questione era letteralmente pazzo. Luckily, un ex albergatore di 60 anni, è stato persino ferito dalle rapidissime beccate del pennuto: è stato salvato dal postino, intervenuto a seguito delle sue urla.
“Tutto ciò potrebbe sembrare divertente - ha detto Bob De’Ath, presidente del Newsham Parish Council - ma questo fagiano potrebbe ferire gravemente dei bambini”. Lyndsey Waddell, presidente del National Gamekeepers Organisations, ha comunque voluto spezzare una lancia a favore del povero volatile: “Il fagiano in questione si comporta come molti altri suoi simili. Quando si avvicina la primavera, e di conseguenza la stagione degli amori, tendono a diventare molto più territoriali ed aggressivi”. Comunque sia, ha concluso l’esperto, “sarebbe auspicabile che qualcuno catturasse l’animale per portarlo dove non può arrecare danni alle persone” .
04 febbraio 2010

Ladro sbadato, dopo rapina si nasconde in una stazione della polizia

Non tutti i ladri sono scaltri ed intelligenti. Alcuni sono talmente imbranati da non meritare un tale appellativo. E’ il caso di un criminale arrestato “quasi involontariamente” dalla polizia del Wyoming, negli Usa. L’uomo, un 26enne la cui identità non è stata ancora divulgata, dopo aver effettuato un colpo ai danni di un piccolo negozio di alimentari, è scappato per poi nascondersi all’interno di una stazione della polizia.
Una fuga mal pianificata - L’insolito personaggio, che avrebbe sottratto dall’esercizio commerciale soltanto una bottiglia di grappa, qualche stecca di sigarette e delle pastiglie per la tosse, si è accorto del proprio madornale errore quasi subito: cinque minuti dopo esser entrato nella centrale si è dato nuovamente alla fuga.
Incastrato dalle telecamere a circuito chiuso della stazione di polizia - Sfortuna ha tuttavia voluto che stavolta i suoi movimenti fossero ripresi dalle telecamere a circuito chiuso del commissariato, immagini che hanno poi permesso agli agenti di riconoscerlo e ricollegare a lui il reato commesso poco lontano. Stando a quanto riferito dalle autorità, l’uomo, catturato poco dopo, era in evidente stato di ebbrezza. Ora si trova in carcere e attendere di esser processato per taccheggio e resistenza all’arresto.
08 febbraio 2010

Germania, rapina un bar puntando una tazza di caffè contro la cassiera

Di gente strana in giro ce n’è tanta, ma il malvivente entrato in azione in Germania, ancora a piede libero, li batte tutti. L’uomo, dopo aver pagato e preso una tazza di caffè, si è diretto verso la cassa e, armato della sola tazzina ancora piena della bevanda fumante, ha chiesto alla cassiera di consegnargli tutto l’incasso.
L'insolita rapina - La ragazza, evidentemente spaventata, ha aperto il registratore di cassa e consegnato al malfattore tutto il denaro. “Probabilmente - ha detto un portavoce della polizia - il criminale non intendeva versare il caffè addosso alla ragazza ma picchiarla”. Le autorità di Hameln, città tedesca dove è stato commesso il crimine, non hanno fatto sapere a quanto ammonta il bottino del colpo. “Non vogliamo incoraggiare altri malviventi”, ha commentato il poliziotto.
10 febbraio 2010

Disoccupato costruisce un igloo, con tanto di Tv via cavo, nel giardino di casa

Senza lavoro da oltre un anno e tanta voglia di non stare con le mani in mano. Jimmy Grey, uno dei tantissimi americani che a seguito della crisi economica ha perso il proprio lavoro, ha deciso di impegnare il proprio tempo, e forse anche la propria mente, e costruire qualcosa di originale che non richiedesse grossi investimenti. Approfittando delle intense nevicate che hanno colpito gli Stati Uniti, Grey, residente a Aquilla, cittadina situata 30 miglia a est di Cleveland (Ohio), ha cominciato a costruire un igloo nel cortile di casa.
Pian pianino, affrontando una serie di difficoltà note agli eschimesi, il 25enne è riuscito a realizzare una struttura dotata di 4 ampie stanze alte mediamente 183centimetri. L’igloo, stando a quanto pubblicato sul Plain Dealer, è stato dotato di tutti i confort. Grey ha pensato persino alla televisione.
Utilizzando una prolunga, collegata alla rete domestica, ha trasformato una delle stanze in una vera e propria sala di intrattenimento con maxi schermo e impianto home cinema con effetto surround. Lui e i suoi amici si incontrano settimanalmente per guardare le partite di football americano e, fanno sapere, continueranno ad incontrarsi nella casa di ghiaccio finché la primavera non scioglierà l’“edificio”.
16 febbraio 2010

Scordano le chiavi dell'auto sul luogo del tentato furto, identificati due ladri








Dovranno rispondere di tentato furto aggravato i due aspiranti ladri "distratti" di 41 e 32 anni, che, l'altra notte, sono entrati negli uffici comunali di Ossi, vicino a Sassari, con l'intento di rubare denaro ed oggetti di valore e poi fuggiti, forse perché disturbati, ma che sbadatamente hanno dimenticato un loro mazzo di chiavi di auto all'interno del locale e sono stati così identificati.
I carabinieri li hanno individuati al termine di un'indagine lampo: la mattina presto il personale delle pulizie ha notato che la porta di accesso al municipio presentava segni di forzatura ed ha chiamato il 112. Una pattuglia dei carabinieri ha constatato che erano state divelte quattro porte interne (molti uffici erano completamente a soqquadro) ma hanno trovato anche un mazzo di chiavi, di una Bmw, dimenticato su un distributore di bevande.
Dopo aver verificato che nessun dipendente comunale ha quel tipo di autovettura i militari sono riusciti a individuare nel paese il proprietario dell'auto: un uomo di 32 anni con precedenti specifici a carico che, messo alle strette, ha confessato consentendo l'identificazione anche del complice. I due sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Sassari.
16 febbraio 2010


Austria: fermo ore su seggiovia a -18, si salva bruciando soldi

Salvato da una banconota da 20 euro data alle fiamme: è così che uno sciatore tedesco rimasto intrappolato per sei ore sabato scorso su una seggiovia sulle Alpi austriache a 18 gradi sotto zero è riuscito ad attirare l'attenzione del personale dell'impianto, che lo ha tratto in salvo. Lo riporta il sito della Bbc. Forse stanco dopo una giornata sugli sci, Dominik Podolsky, 22 anni, di Monaco di Baviera, aveva deciso di scendere a valle con la seggiovia, ma la chiusura improvvisa dell'impianto lo ha lasciato sospeso nel vuoto a dieci metri da terra.
Ha bruciato tutto ciò che aveva in tasca, denaro compreso - Accortosi di aver dimenticato il cellulare, lo sciatore ha cominciato a gridare ma nessuno lo ha sentito. Scendeva intanto la sera insieme alla temperatura. Per riscaldarsi e attirare l'attenzione, Podolsky ha così dato fuoco con un accendino ai fazzoletti di carta che aveva in tasca, poi a scontrini e biglietti da visita e infine ai 120 euro che gli rimanevano nel portafogli. Mentre il giovane sentiva gli arti andare in ipotermia, malgrado i tentativi di resistere con tecniche apprese durante il servizio militare, le fiamme dell'ultima banconota da 20 euro hanno attirato l'attenzione di una squadra di pulizia dell'impianto.
Ricoverato in ospedale, Podolsky è stato dimesso in serata. "Ho pensato di saltare giù, ma mi sarei probabilmente rotto le gambe prima di morire congelato", ha raccontato al termine della brutta esperienza, aggiungendo che sta pensando di denunciare la compagnia che gestisce l'impianto sciistico. Un portavoce della compagnia ha però ribattuto che la seggiovia non può essere utilizzata in discesa e che il giovane ha ignorato i cartelli che vietano l'accesso.
19 febbraio 2010

A Milano una multa lunga tre metri

PER UN TOTALE DI 960 EURO PIÙ LE SPESE DI NOTIFICA
A Milano una multa lunga tre metri
Il Comune non avverte che i pass di via Sarpi sono scaduti e andavano rinnovati alla scadenza



Srotolava e leggeva: «Avviso di deposito». Srotolava e scorreva: altro avviso, identico. Racconta: «Sembrava non finisse mai». Succede anche questo: le multe, quando arrivano «a grappolo», vengono recapitate tutte insieme. E assumono una forma strana, simile a un lunghissimo scontrino fiscale. Il rotolo di multe è arrivatoa un cittadino di via Signorelli, all’angolo con Paolo Sarpi. Srotolando e misurando, fanno due metri e 88 centimetri di multe. Novecentosessanta euro, più spese di notifica. Venerdì mattina gliene sono state recapitate altre 13. Stavolta, però, le hanno divise in altrettante buste.
All’origine delle multe ci sono i pass scaduti per circolare sotto le telecamere di via Paolo Sarpi. Permessi concessi ai residenti, poco più di mille. Ma oltre un anno fa, quando entrò in vigore la Zona a traffico limitato, nessuno spiegò ai cittadini che quei pass andavano rinnovati alla scadenza. Il Comune, un paio di settimane fa, ha ammesso che «c'è stato un concorso di responsabilità, da una parte la disattenzione dei cittadini, dall’altra una comunicazione non molto efficace da parte dell’amministrazione». C’è stato anche un passo concreto: «Abbiamo fermato la notifica delle multe a partire dal 16 dicembre». E prima di quel giorno? Qui è il punto critico. Perché chi aveva un pass scaduto in ottobre ha continuato a transitare tranquillamente sotto le telecamere ogni giorno. Spiega l’uomo dei «tre metri dimulte»: «Mi sono informato dai vigili, in poco più di tre settimane ho accumulato 88 multe». Più di 7 mila euro.


La realtà è che le informazioni sui pass di Paolo Sarpi sono state poche e confuse. Racconta un altro cittadino, anche lui di fronte a una collezione di multe poggiata sul tavolo: «Nei giorni in cui mi scadeva il pass ho chiesto informazioni al vigile di zona. Mi ha risposto: "Non si preoccupi, le arriverà il nuovo a casa"». Il nuovo permesso non è arrivato. E sono partite invece le multe. I residenti di via Paolo Sarpi attendono: «Ogni mattina può presentarsi il postino a casa con migliaia di euro di contravvenzioni. Non è un bel modo di iniziare la giornata». Il Comune non ha ancora preso una decisione definitiva, ma visto il difetto alla base della gestione dei pass, l’orientamento sembra quello di «condonare» tutte le contravvenzioni. Anche quelle precedenti al 16 dicembre. Anche quelle «da tre metri».

http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_20/santucci_multa_cf766bc2-1df1-11df-8de6-00144f02aabe.shtml

sabato 6 febbraio 2010

Nella strada di Alfano spunta «via Lodo»

È SUCCESSO AD AGRIGENTO

Nella strada di Alfano spunta «via Lodo»

Ignoti hanno cambiato nome alla targa della via dove ha casa il Guardasigilli. Indagini in corso

(foto da agrigentoflash.it)
(foto da agrigentoflash.it)
MILANO
- È stata rimossa sabato mattina la targa che indica la via di Agrigento, in zona Parco Angeli, dove ha casa il ministro della Giustizia Angelino Alfano. Ignoti i responsabili del gesto che hanno sostituito la targa con un'altra in cui è stato scritto «Lodo Alfano, vergogna d'Italia» (guarda). Ad accorgersene sono stati alcuni residenti della zona che hanno immediatamente avvertito le forze dell'ordine. I vigili urbani nel giro di poche ore hanno provveduto a rimettere l'originaria targhetta con il nome corretto della via. Indagini in corso per identificare gli autori del gesto. (Fonte Agi)


06 febbraio 2010

http://www.corriere.it/politica/10_febbraio_06/alfano-cambiata-targa-strada_807c1908-132f-11df-aca8-00144f02aabe.shtml

venerdì 5 febbraio 2010

Si separa, la moglie gli demolisce la casa con le ruspe























Si separa, la moglie gli demolisce
la casa con le ruspe
Amara sorpresa per un operaio: voleva darsi fuoco, i carabinieri l’hanno convinto e denunciare la ex

CODOGNÈ (Treviso) — C’è una scena, nella storia delle baruffe cinematografiche mondiali, che ogni coppia di media litigiosità sognerebbe di interpretare almeno una volta nella vita. Una volta e mai più, trattandosi del tragico epilogo in cui Oliver-Michael Douglas e Barbara-Kathleen Turner precipitano nel vuoto appesi al lampadario della villa che hanno preferito devastare, piuttosto che spartirsi in maniera civile. Beh, se qualche sceneggiatore ha voglia di scrivere il rifacimento della celebre commedia nera «La guerra dei Roses», vada a Codognè in cerca di ispirazione. E troverà la casa, o meglio quel che ne resta, che giovedì mattina una donna in rotta col marito ha fatto letteralmente raso al suolo. Questa, quanto meno, è l’accusa nei confronti dell’ormai ex moglie che un 45enne ha messo nero su bianco. Ad invitarlo a presentare querela sono stati i carabinieri della compagnia di Conegliano, nel tentativo di dissuaderlo dal proposito di dare fuoco, nell’ordine, alla donna, alle macerie e a se stesso. Storia che farebbe anche sorridere, se non nascondesse pure un dramma, a suo modo.

Non sono nemmeno le 8 del mattino, quando l’uomo esce da casa per andare al lavoro, in un’azienda della vicina San Fior. Sarà l’ultima volta che l’operaio vedrà la sua dimora così come l’ha sempre conosciuta. Quando rientra per mangiare, intorno alle 13, il padrone trova sì e no solo metà della sua residenza. «Ho sentito una ruspa andare avanti e indietro, aveva i lampeggianti appesi», racconta un vicino, che lì per lì non ha capito cosa stesse succedendo. Cucina, camera e poco altro, ristrutturate di recente. Tutto il resto, cominciando dal bagno per continuare con una serie di ulteriori stanze che si estendono su una superficie di circa 60 metri quadri, non esiste più. Metà rustico è solo un ammasso di detriti. Le prime imprecazioni sono proprio per l’addetto alla demolizione. Anche se per la verità è alla 39enne, madre dei suoi tre figli e dalla quale si sta separando, che il novello mister Rose riserva l’elenco più lungo e colorito di maledizioni. Del casolare rimane ben poco, quel tanto però che gli è sufficiente per asserragliarsi all’interno con una tanica di benzina, minacciando di ardersi vivo. Arrivano i vigili del fuoco e l’ambulanza, l’avvocato e il sindaco Roberto Bet, che su richiesta dell’Arma si impegna a trovargli un alloggio provvisorio. La casa risulta intestata alla moglie, ma è stata acquistata dopo le nozze e i due erano in comunione dei beni, sicché il marito avrebbe avuto il diritto di dire la sua, su un tanto radicale intervento edilizio.

Angela Pederiva
05 febbraio 2010

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2010/5-febbraio-2010/si-separa-moglie-demolisce-casa-le-ruspe-1602410589497.shtml

Incatena il figlio per andare a lavorare

È ACCADUTO IN CINA
Incatena il figlio per andare a lavorare
Il padre: lo facciamo per la sua sicurezza, un mese fa sparita l'altra nostra figlia. Le autorità non gli credono



Lao Lu incatenato (Olympia) MILANO - L’immagine è di quelle choc: un bimbo infagottato in un giaccone colorato, che regge la catena con cui il padre lo ha legato ad un lampione, mentre un lucchetto gli blocca la caviglia per impedire che si muova. Per noi occidentali, un esempio di crudeltà infinita. Ma per molti cinesi senza uno stipendio fisso e costretti a sbarcare il lunario facendo i lavori più umili e malpagati, questo è il solo modo che hanno per tenere d’occhio i propri figli ed evitare così che vengano portati via per essere magari venduti da gente senza scrupoli.
SPARITA LA SORELLINA - Ecco perché il signor Chen Chianliu è stato costretto a ricorrere ad una simile barbarie per assicurarsi che il piccolo Lao Lu non se ne andasse in giro per conto suo mentre lui scorrazzava i clienti con il suo risciò abusivo per le strade di Pechino e la moglie disabile raccoglieva i rifiuti. Insomma, i due genitori lo avrebbero fatto per la sicurezza del bimbo, dopo che il mese scorso si sono visti sparire da sotto il naso la figlioletta Ling, di 4 anni appena, portata via da chissà chi in un attimo di distrazione. Ma la spiegazione non ha convinto le autorità che, avvertite da alcuni passanti che si sono ritrovati davanti il povero Lao Lu in catene all’esterno dell'Huaguan Shopping Mail di Liangxiang, hanno ordinato a papà Chen di liberarlo immediatamente, anche se ora nessuno sa quale fine potrà fare il piccolo Lao Lu. All’asilo, infatti, il bimbo non può andare, perché il 42enne genitore arriva dalla provincia di Szechuan e, pertanto, non può usufruire degli aiuti statali, come dimostra anche il fatto che la famiglia viva in una stanza di neanche 3 metri per 2 e mezzo. Tantomeno, il signor Chianliu può permettersi una babysitter, visto che guadagna 5 euro al giorno con il suo lavoro saltuario .


IL RISCHIO DI NUOVI LUCCHETTI - «Mia moglie non può prendersi cura del bambino – ha detto l’uomo alla stampa locale – e io devo lavorare per mantenere la famiglia, così non posso fare altro che legare Lao Lu al palo con una catena quando devo fare una corsa con il risciò. Dopo aver già perso una figlia, di cui non ho neanche una foto da usare come volantino per le persone scomparse, non posso rischiare di perdere anche mio figlio e ho pure rinunciato ad un sacco di soldi pur di non darlo in adozione». Ma se non verrà trovata una diversa soluzione, il piccolo Lao Lu, che in un’altra foto è ritratto sorridente fra le braccia del padre, potrebbe ritrovarsi presto con un nuovo lucchetto ai piedi, sempre per il suo bene.

Simona Marchetti

http://www.corriere.it/esteri/10_febbraio_04/bimbo-cinese-incatenato_51f00e6a-117b-11df-806e-00144f02aabe.shtml